Still1015_00000Presunte incoerenze sulle voci di bilancio stanno allargando il divario all’interno dell’ Ente comunale. Il mancato sereno confronto tra le parti poi, accende le luci dei riflettori sulla faccenda. L’inizio della storia si colloca a ieri, con la richiesta da parte del presidente del Consiglio comunale, Laura Bottino di annullare la deliberazione consiliare del 30 settembre 2014 con cui si era proceduto all’approvazione dell’addizionale comunale IRPEF per l’anno corrente. E torna così sul tavolo un argomento che sembrava deliberato e perciò chiuso. Ma perchè la presidenza del Consiglio torna alla questione IRPEF? Pare che da una lettura delle voci indicate nel bilancio del 23 settembre scorso, dunque poco prima della deliberazione dell’IRPEF, sia presente una difformità rispetto alle voci presenti nel bilancio poi approvato il 7 ottobre. Il principale oggetto del contendere resta quel 1.073.000 euro che, secondo quanto affermato dalla presidenza del Consiglio, sarebbe presente nello schema di bilancio approvato dalla Giunta il 7 ottobre, ma non nella bozza presentata in Consiglio Comunale il 23 settembre. La bozza del 23 settembre, con la sua particolare esiguità di disponibilità, avrebbe pesato sulla deliberazione che ha portato all’approvazione dell’addizionale IRPEF, allo scopo di evitare il dissesto finanziario, come d’altra parte ha sottolineato ieri l’ex consigliere Nino Naso, che non esita a vedere malafede nell’operato del sindaco Mangano, che come assessore al bilancio è autore della trasmissione al Consiglio del prospetto di bilancio. Dello stesso avviso i consiglieri Guerrina Buttò – Giancarlo Ciatto – Pietro Cirino – Turi Fallica – Roberto Faranda – Ezio Mannino- Vito Rau – Sergio Signorello – Marco Tripoli – Nino Valore, che già avevano votato No all’addizionale IRPEF mostrando dubbi durante la seduta del consiglio comunale del 30 Settembre. Oggi i loro dubbi sembrerebbero rafforzati dalla proposta del Presidente del Consiglio, si mantengono cauti ma affermano che andranno avanti, fino al chiarimento dei fatti. Si stanno addensando nuvoloni cupi sulla testa del sindaco? Non pare vero nemmeno questo. Da parte sua il sindaco parla di una palese svista e chiarisce che se si vanno a confrontare i due documenti, si vede chiaramente che il 1.073.000 euro è presente in entrambi, solo che nella bozza del 23 settembre, essendo analitica, risulta dalle somme di diverse voci, a cui occorre aggiungere 45000 euro provenienti da un contributo del Miur, mentre in quella del 7 ottobre viene riportato l’importo complessivo. Risulta chiaro, completa il sindaco, che -la proposta del primo consigliere sembra essere il frutto di un modus operandi solitario e avventuriero, che pare aver perso di vista quel requisito di terzietà che è proprio della carica che ricopre.- Certamente la città adesso aspetta gli opportuni chiarimenti, certamente, dalle vicende suddette si deduce che un dialogo sereno tra le parti manca laddove invece impèra un generale clima di sospetto e divisione, ora se la faccenda si dovesse concludere con la scoperta di qualcosa, sarebbe certamente un qualcosa di grave, diversamente, sarebbe grave anche un semplice “molto rumore per nulla!”

14/10/14

Maria Gabriella Cirino