Un importante sit-in questa mattina davanti al nosocomio paternese “SS. Salvatore” dove i cittadini insieme al consiglio comunale e la giunta hanno protestato per chiedere di salvare il punto nascite. Lamentata l’assenza di rappresentanti regionali e nazionali che di tutta risposta asseriscono che non è loro volontà essere assenti a momenti così importanti, ma, considerato il periodo critico a livello politico e sociale, vi sono degli incontri e appuntamenti che necessitano della loro presenza. Un tema delicato, quello delle nascite, mai passato in sordina rimasto costantemente sotto i riflettori tanto da portare al rinvio dell’attuazione del decreto sulla rete dei punti nascita in Sicilia così prevista per settembre 2012 che sarà successivamente seguita da ulteriori verifiche. Soddisfatto del risultato raggiunto l’assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, che ha dichiarato quanto fosse importante comprendere e far comprendere ai cittadini che il piano di riconversione dei punti nascita, lavoro effettuato da esperti del settore, era stato adottato sulla base di evidenze scientifiche per garantire la massima sicurezza delle mamme e ai loro figli. Si può, dunque, tirare un sospiro di sollievo per la proroga che sarà utile ai direttori generali che avranno più tempo a loro disposizione per provvedere al potenziamento strutturale dei centri di primo e secondo livello. Anche l’on. Marco Falcone, vice presidente della Commissione Sanità all’ARS, ha espresso la sua soddisfazione per il rinvio dell’attuazione del decreto. “Sono compiaciuto – ha affermato il parlamentare – che sia stato compreso l’errore a cui si andava incontro, infatti se prima non si creano le condizioni per standard di sicurezza funzionale e strutturale una riforma cosi’ delicata rischia persino di divenire pericolosa. La moratoria del decreto – continua Falcone – aiuterà a creare i presupposti per un percorso virtuoso, anche tramite le opportune deroghe, al fine di favorire le specificità territoriali, nel frattempo l’unita operativa di ostetricia di Paterno’ rimarrà in attività”. Intanto, l’On. Salvo Torrisi tramite un’interrogazione ha chiesto al Ministro alla salute, Ferruccio Fazio, una risposta al problema del punto nascite per evitare che si possano creare gravi problemi di ordine sociale, culturale ma anche logistico, alle giovani famiglie paternesi e dei paesi attigui. Torrisi ha anche messo all’attenzione del Ministro l’importanza, non solo storica, del reparto di ostetricia del “SS. Salvatore” che, solo per poche unità, non tocca i 500 parti annui richiesti dal suddetto Decreto regionale. “Paternò, coi suoi 50.000 abitanti – dichiara l’On Torrisi – costituisce uno dei più grossi centri della Sicilia, al pari di città quali Acireale o Ragusa. Ebbene, nel momento in cui a Paternò non dovesse più compiersi alcuna nascita di bambini, e nessuno potrà più dire di esservi nato, si innescherà un grave problema di identità in una collettività che sul piano sociale, economico, politico e culturale dimostra, invece, una particolare vivacità”. Paternò rappresenta un punto di riferimento per il territorio circostante e potrebbe esserlo per ancora molto tempo.
25/10/11
Francesca Putrino