Questa mattina al quinto piano del Palazzo Municipale paternese, si è svolto un incontro fra i rappresentanti delle associazioni sportive e l’Amministrazione per discutere dell’aumento del canone di utilizzo delle strutture. Trovandosi ormai a fine campionato è sembrato opportuno anche al primo cittadino Pippo Failla, andare incontro alla loro esigenze, ed ha differito per il mese di settembre l’introduzione della nuova tariffa, così le società potranno concludere a giugno, con maggiore serenità e senza drastici cambiamenti, i campionati. Ricordiamo che il canone orario di utilizzo delle strutture attualmente è di 5 euro, con l’aumento programmato dall’Amministrazione, invece, per l’inizio del nuovo anno sportivo le società dovranno pagare 12 euro. Loro, le associazioni, ringraziano il sindaco per il differimento, perché la stagione sta per concludersi ed è un momento particolare soprattutto per chi deve affrontare i campionati o competizioni del genere, però chiedono la creazione di un tavolo di concertazione, per discutere se sia il caso di versare questo corrispettivo considerando le condizioni in cui versano la quasi totalità degli impianti sportivi. Dunque, non sembrano disposti a pagare il nuovo corrispettivo se nulla dovesse mutare, e difficilmente potrà mutare qualcosa circa le condizioni strutturali degli impianti, anche perché non sembra profilarsi nessun investimento comunale in tal senso. Il sindaco Failla rimane fermo nella sua posizione e lo stesso fanno le società che non intendono pagare il nuovo corrispettivo. Lo scontro, viene solo spostato di qualche mese, dopo la pausa estiva riprenderà la sfida così come avviene negli agoni atletici, ed entrambi gli avversari si mostrano determinati e irremovibili. Probabilmente l’Amministrazione dopo l’approvazione e il voto del Bilancio potrebbe rivedere questa richiesta, magari l’incombenza di procedere verso la chiusura dello strumento finanziario sembra prospettare una situazione economica per l’Ente più nera di quanto potrebbe in ultima battuta essere, ma sono congetture, comunque rimane la carenza delle strutture e degli impianti sportivi che non consente il versamento di una quota superiore alle società.
14/04/11
Lucia Paternò