All’assemblea del Consiglio Provinciale su Simeto Ambiente hanno
partecipato anche varie sigle sindacali e dei consumatori, tra le quali l’Adoc che è  intervenuta con il suo Presidente Claudio Melchiorre. L’Adoc ha reso noto che la Commissione Tributaria di Catania, pronunciandosi su un ricorso di un iscritto Adoc, ha rilevato che le bollette sono “ affette da nullità assoluta per inesistenza del credito tributario”.
“E’ la conferma di quanto diciamo da molti anni – ha detto Melchiorre.

Resta il problema di fermare questo girone dantesco e mettere i consumatori e contribuenti in condizione di poter pagare il giusto e tutti.” Secondo l’Adoc, infatti, la situazione attuale avvantaggia chi non paga e vessa i cittadini onesti. “Non è solo la Simeto Ambiente ad avere sbagliato, ma intorno e dentro a questa società si annida forse il motore di tutti gli  errori fatti sulla gestione dei rifiuti, tanto sul piano amministrativo impositivo che su quello operativo. E’ ovvio che quindi noi continuiamo a chiedere l’azzeramento della Simeto Ambiente, eventualmente anche procedendo con la messa in liquidazione.” All’incontro hanno partecipato varie altre sigle tra le quali anche  Assoutenti, Sicilia Consumatori, il Centro Studi Idea, tutti insieme i loro  rappresentanti hanno quindi chiesto un condono generalizzato che sollevi le amministrazioni dal peso di una situazione amministrativa insostenibile che premi chi ha già pagato e faciliti chi non ha pagato a smettere di evadere il proprio contributo, in maniera legittima e chiara. Le associazioni dei consumatori e dei contribuenti hanno quindi proposto di istituire un sistema di conciliazione paritetica per la TIA in modo da poter analizzare caso per caso la posizione dei singoli contribuenti in modo gratuito. Infine, hanno indicato nel 2003 l’ultima annualità con un tributo legittimo e quindi da prendere come riferimento per far ripartire l’intero sistema. “Il procedimento che proponiamo è innovativo ma è veloce ed efficace – ha detto Melchiorre.” In questo l’Adoc è stata supportata anche dal presidente del Centro Studi Idea, Salvo Spinella, tributarista: “Per le amministrazioni locali, non fare nulla significa mettersi nella condizione di dover restituire tutto quello che è stato incassato negli ultimi cinque anni. E’ evidente che questo sarebbe il vero danno per tutti.” Anche Assoutenti ha appoggiato la proposta ricordando che sono molte le proteste che arrivano da varie municipalità che hanno ricevuto dalla società Engineering avvisi di pagamento su tributi che la Commissione tributaria ha giudicato inesistenti: “Abbiamo il dovere di difendere i cittadini da questo abuso, ci appelliamo al senso di responsabilità e alle orecchie dei nostri amministratori, oltre che al loro buon senso. Speriamo che questa volta entrambi funzionino.”

I consumatori hanno quindi apprezzato l’impegno della Provincia per questo interessamento al problema e auspicato un suo maggiore ruolo, qualora i comuni insistano nell’immobilismo sostanziale degli ultimi anni.

17/01/11

Mary Sottile