Un’indagine serrata, conclusasi nell’arco di poche ore. E’ già in carcere il 32enne, venditore ambulante, che lunedì sera, alle 22 circa, ha sparato al cognato, al culmine di una lite. A portarlo dietro le sbarre sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Paternò, incaricati delle indagini. I fatti in contrada Scala Vecchia, tra via Vigevano e Corso Marco Polo, due arterie poco distanti tra loro che rappresentano il luogo della sparatoria (la prima) e l’arteria viaria dove è stata, poi, abbandonata l’arma (la seconda). Ed ecco i fatti. Sono le 22 circa, come detto di lunedì sera quando due cognati si ritrovano per tornare a discutere di un debito di circa 12 mila euro, maturato circa un anno fa. L’aggressore, creditore della somma, chiede al cognato (debitore insieme ad un cugino) la restituzione dei 12 mila euro. Tra i due nasce una lite. Il debitore, un carpentiere di 26 anni, spiega che non ha al momento la disponibilità economica per restituire il debito, lo stesso vale per il cugino. Il cognato, dunque, tenta la mediazione, tenta di prendere tempo, spiegandogli delle difficoltà economiche che sta incontrando. Il creditore, però, non ha nessuna intenzione di ascoltare nuove scuse, quei soldi gli servono e subito. Gli animi tra i due si scaldano, fino a quando il 32enne estrae una pistola, una calibro 9×21 con matricola abrasa, e la punta contro il marito della sorella, sparandogli un colpo dritto al petto. Il proiettile colpisce la vittima all’addome, non toccando, per sua fortuna, nessun organo vitale. Per la vittima, scatta da qui l’intervento di un’ambulanza che lo porta al pronto soccorso del “SS.Salvatore”, ospedale dove resta piantonato in attesa di ulteriori accertamenti, anche se non corre pericolo di vita. Sul posto, in via Vigevano, arrivano i carabinieri per far scattare le indagini. La vittima tace su tutto, non parla, dice di non conoscere chi gli ha sparato. Per i carabinieri non è difficile, invece, ricostruire i fatti, risalendo all’aggressore. Il 32enne, incensurato come il cognato, confessa tutto ai carabinieri, indicandogli anche il punto dove ha gettato la pistola, trovata su Corso Marco Polo con tre colpi dentro, uno dei quali inceppati. Per l’aggressore è quindi scattato l’arresto con l’accusa di tentato omicidio, lesioni personali aggravate e detenzione illegale di arma da fuoco. In stato d’arresto anche la vittima, accusata di favoreggiamento.
18/10/11
Mary Sottile