Come la nostra redazione ha più volte sottolineato, la profonda crisi che, attualmente, colpisce il settore occupazionale regionale, continua ad aumentare a dismisura, soprattutto in Sicilia.
A puntare i riflettori su questa situazione di emergenza nell’ambito lavorativo, questa volta, è stato il Centro Studi di Banca Italia di Palermo. Questa mattina, infatti, durante l’aggiornamento congiunturale semestrale su “L’economia della Sicilia” è stato tracciato un bilancio relativo all’andamento dell’economia della Regione. I dati emersi da questo quadro sono davvero allarmanti! Nel primo semestre del 2010, infatti, il tasso di occupazione è sceso dell’1,4 %, mentre quello di disoccupazione, superiore al 50%, è drasticamente aumentato di un altro 1,4 %.
Un dato spicca tra tutti: il numero degli occupati sia tra gli uomini che tra le donne è diminuito. Una persona su 2 attualmente è disoccupata. I settori, maggiormente interessati da questo calo sono stati l’industria, il campo delle costruzioni e quello del terziario. Apparentemente indenne, invece, ne uscirebbe l’agricoltura dove il numero dei lavoratori sembrerebbe addirittura aumentato dell’ 8,1 %.
Dati, questi, che continuano a rispecchiare una realtà sempre più difficile e, apparentemente, ancora lontana da una possibile soluzione. Ma ciò che desta maggiormente preoccupazione riguarda quelle che potranno essere le prospettive lavorative dei giovani. Ci si chiede, dunque, cosa questa bellissima ma martoriata terra possa offrire loro. Non si può e non si deve vedere come unica soluzione quella di andare fuori per trovare un lavoro. E’ indispensabile che i giovani abbiano stimoli concreti e opportunità lavorative che possano garantire loro un futuro sereno senza, però, dover essere costretti, per potervi riuscire, a trasferirsi altrove.
04/11/10
Sara Cavallaro