Avrebbe avviato una donna catanese alla prostituzione, impossessandosi della maggior parte dei guadagni della malcapitata. Questa la ragione per cui i Carabinieri della compagnia di Paternò hanno arrestato il 31enne  catanese Vincenzo Foresta, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. L’ennesimo atto di sfruttamento del corpo femminile si sarebbe dunque consumato, stando a quanto scoperto dai Carabinieri nel corso delle indagini, ai danni di una 28enne catanese. I militari dell’arma avrebbero portato alla luce l’atto delinquenziale dopo un’attenta attività investigativa, dalla quale sarebbe emerso che l’arrestato, ogni giorno da circa sei mesi, accompagnava e andava a riprendere quotidianamente la giovane donna sul luogo dove vendeva se stessa. Sembra però che alla malcapitata non fosse permesso neppure di tenere per sé tutto il denaro.  Pare infatti che l’uomo si impossessasse della maggior parte dei guadagni, oltre quattromila euro al mese, lasciando alla donna solo una piccola parte. L’accusato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato trattenuto presso una camera di sicurezza dell’Arma in attesa di essere giudicato con rito direttissimo. Casi come questi ce ne sono purtroppo troppi e spesso, cosa ancor più grave, non si verificano soltanto alla luce del sole ma anche nel segreto delle abitazioni private. Il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione non dovrebbe mai essere tollerabile in una città civile, eppure, lo sradicamento di questa piaga sociale sembra essere lungi dall’essere attuato. Forse sarebbe meglio affrontare il problema di petto, senza nascondersi dietro ai paraventi, adottando soluzioni che potrebbero sembrare drastiche ed impopolari, ma che in altri Paesi hanno consentito quantomeno di limitare i fenomeni di sfruttamento del corpo femminile, purtroppo ancora così diffusi.

04/10/12

Silvia Giangravè