15 videopoker illegali sequestrati. E’ il risultato di un’operazione contro il gioco d’azzardo, portata a termine ad Adrano, ad opera degli uomini del nucleo mobile della guardia di finanza di Paternò. Tutti i videopoker erano installati in un circolo privato, ed erano privi di tutte le autorizzazioni di pubblica sicurezza.
Gli uomini delle fiamme gialle hanno scoperto come tramite sistemi elettronici il gestore aveva taroccato i videopoker. In pratica, dopo il pagamento di una posta da parte dei giocatori, consentiva l’accesso alle giocate caricando le partite senza l’inserimento di alcun gettone o monete nell’apparecchio, sfuggendo così al controllo fiscale.
La vincita da parte del giocatore era poi comunicata con un radiocomando di chiamata e il gestore controllava la vincita e pagava.
Tutti i videopoker si potevano addirittura accendere, spegnere ed azzerare le partite sempre attraverso un comando a distanza.
All’arrivo degli uomini delle fiamme gialle sono stati trovati diversi giocatori bloccati mentre giocavano a poker.
5 persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per gioco d’azzardo compreso il responsabile del circolo privato.
Una piaga, questa del gioco d’azzardo, sempre più diffusa.
Ma non è solo la malavita organizzata o i singoli proprietari di sale giochi (come in questo caso) ad aver capito il facile guadagno. Anche lo stato lo sa bene. Basti pensare che come riferito dall’ultimo numero di Narcomafie – mensile edito dal Gruppo Abele – dal 2003 si e’ assistito a un incremento della spesa delle famiglie destinata al gioco, passato dai 17,3 miliardi del 2003 ai 54,4 del 2009.
E per il 2010 si prevede di superare i 60 miliardi.
Per lo stato Le newslot – videopoker e simili – , capaci di raccogliere nell’ultimo anno oltre 25 miliardi di euro, raccolgono il doppio della cifra, ma gli altri 25 miliardi sfuggono alle registrazioni. Il business delle macchinette alterate riguarda 300mila postazioni, ed e’ quasi impossibile controllarlo.
Mary Sottile