L’incontro questa mattina. A Paternò appuntamento tra i dirigenti scolastici delle scuole materne e degli istituti comprensivi della città. Argomento, finito al centro dell’attenzione, è la programmazione per il prossimo anno scolastico. Due gli argomenti affrontati: il tempo prolungato, legato a filo doppio alla mensa scolastica; e le strutture scolastiche. Per il tempo prolungato, la questione resta legata alla mensa scolastica. I dirigenti hanno chiesto rassicurazioni per capire cosa poter offrire all’utenza per il prossimo anno scolastico, se la mensa potrà essere garantita, anche con un minimo di importo, per continuare con l’attività a 40 ore settimanali, e riuscire, se possibile, anche a potenziare il servizio. Anche perché, per il prossimo anno scolastico, l’attività seguendo i tagli della riforma Gelmini passerà a 27 ore settimanali, rispetto alle 30 attuali. Sette attualmente le classi a tempo prolungato, che potrebbero diventare molte di più, rappresentando un ulteriore punto di forza per l’occupazione. Ma le notizie arrivate dall’amministrazione non sono positive. Nel bilancio comunale ha sottolineato il sindaco, pippo failla, non sono previsti fondi, con il risultato che i dirigenti hanno annunciato l’impossibilità di poter continuare in queste condizioni. Da qui la decisione di concludere l’esperienza del tempo prolungato, sopprimendo anche le classi che attualmente lavorano a 40 ore settimanali. Una decisione che, è certo scatenerà un fuoco di polemiche da parte dei genitori degli alunni. Altra delicata questione è, poi, quella dell’edilizia scolastica. In questo caso l’attenzione si concentra sul II° circolo di via vulcano, per il quale occorrono 600 mila euro per rifare per intero il tetto ed il sottotetto della struttura, mentre altri 200 mila euro, sono necessari per intervenire al plesso di via degli studi del I° circolo didattico. Entrambi interventi necessari e non rinviabili per i quali si cercano i fondi. Intanto al II° circolo disagi per l’utenza della materna. Genitori spazientiti chiedono soluzioni visto che quasi 60 alunni sono stati posti all’interno del salone, comunque a comparti divisi, e per andare in bagno devono attraversare un tratto di spazio esterno.
25/01/11
Mary Sottile