Amore, una parola che da sempre cela un grande mistero. Nessuno sa da cosa ha origine e cosa lo porta avanti, ma tutti ne sono coinvolti. Piccoli e grandi, scettici e razionali almeno una volta ne sono schiavi. La logica non basta a spiegarlo e da sempre filosofi e scrittori provano a dargli un’identità che possa permettere a chi se lo trova davanti di riconoscerlo. L’Amore è stato definito la forza che muove le cose e le mantiene insieme, il desiderio di ciò che manca. Sembra strano come un sentimento così aleatorio riesca a fare tutto ciò, ma in realtà è così. A chi non è mai capitato di vivere una giornata nera, dove tutto sembra andare storto e da qualsiasi parte ci si giri la soluzione non si fa avanti. E poi, così all’improvviso, i nostri occhi si accendono, le labbra si aprono in un sorriso e tutto è scomparso. In un solo attimo, trovandoci davanti a quella persona che ha il potere di sconvolgerci la vita, di annullare i pensieri, di chiudere il nostro stomaco in una morsa, tutto sembra scomparire, diventare più facile. Eros nell’antica Grecia era il dio dell’amore, una divinità che rappresentava forza ed attrazione ed era paragonato da Omero a quell’attrazione irresistibile che due persone sentono uno per l’altro che può portarli a perdere la ragione o alla distruzione. Ed effettivamente è così. Ci innamoriamo, ci struggiamo, ci facciamo coinvolgere e sconvolgere dicendo, qualora una storia dovesse finire, di non caderci mai più, ma poi, puntualmente, eccoci sospirare ancora una volta. Si dice che l’amore vince ogni cosa e anche noi cediamo all’amore. Il perché resta ignoto, ma anche questo fa parte del gioco. “Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio o freccia di garofani che propagano il fuoco: t’amo come si amano certe cose oscure, segretamente, tra l’ombra e l’anima. T’amo come la pianta che non fiorisce e reca dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori; grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo il concentrato aroma che ascese dalla terra. T’amo senza sapere come, né quando, né da dove, t’amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui non sono e non sei, così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno”. Pablo Neruda un giorno scrisse questa poesia e noi vogliamo lasciarvi con queste parole. Buon S. Valentino non solo a chi è innamorato di qualcuno, ma anche a chi è semplicemete invaghito dell’amore.

14/02/11

Francesca Putrino