Sono passati quasi quattro anni da quel 25 Dicembre 2008, giorno in cui, durante la Messa di Natale, un enorme fregio di gesso si staccò dal soffitto della Chiesa di S. Barbara, a Paternò, cadendo rovinosamente a terra. Forse quella sera fu un miracolo ad impedire che qualcuno si facesse male, e a parte il grande spavento, non ci furono conseguenze per i numerosi fedeli che avevano appena terminato di assistere alla Celebrazione Eucaristica, se si escludono le escoriazioni riportate dalla signora Fortunata ………. Da quella sera, però, il luogo di culto più importante del comune etneo, dimora della sua Santa Protettrice e fulcro delle celebrazioni in suo onore, resta chiuso per ragioni di sicurezza. Quasi quattro lunghi anni sono trascorsi da quel Natale 2008, nel corso dei quali si sono susseguiti sopralluoghi per accertare lo stato di salute dell’edificio e richieste di finanziamento per effettuare i lavori necessari alla riapertura. Nel 2009, una luce di speranza: la Chiesa entra nella graduatoria di un bando indetto dal Ministero per i Beni Culturali, destinato a finanziare il recupero di monumenti storici. Purtroppo però,  molti sono i concorrenti, e il tempio dedicato alla martire di Nicomedia viene tagliato fuori. Nel frattempo,  si avanzano dei dubbi sulla reale necessità di tenerlo chiuso. Qualcuno dice anche che si potrebbe semplicemente mettere in sicurezza, e riaprire i battenti, ma non tutti concordano e la Chiesa rimane chiusa. Passano i mesi, siamo all’Aprile del 2012 quando il Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, propone lo stanziamento di una somma di 1 milione di euro proprio per la Chiesa di Santa Barbara, proposta che si è trasformata in delibera alla fine di Maggio, anche se ad oggi si attende il decreto di finanziamento che permettere l’avvio dell’iter burocratico per l’inizio dei lavori. Frattanto,  una nuova perizia, compiuta dal geologo Orazio Caruso, ha concluso la serie di sopralluoghi effettuati in questi anni sull’edificio. Adesso, non resta che attendere l’inizio dei lavori e l’eventuale riapertura, sperando che presto il simulacro della Santa possa uscire dalla sua chiesa, nel giorno della festa a lei dedicata il 4 Dicembre. Tutti i paternesi si augurano una pronta riapertura del tempio, ma non si dovrebbe dimenticare che, nella stessa piazza su cui si affaccia la Chiesa di Santa Barbara, ci sono altri due luoghi di culto chiusi a causa delle infiltrazioni d’acqua che ne minacciano la stabilità, ovvero il Pantheon e la Chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo. Queste due Chiese meritano pari attenzione, essendo anch’esse parte integrante del patrimonio artistico e culturale di Paternò.

10/07/12

Silvia Giangravè