La situazione resta drammaticamente in stand-by. Per la questione rifiuti nei 18 comuni di Simeto-Ambiente si procede a tentoni, con i comuni, non tutti che si trovano sommersi, ancora una volta dai rifiuti. Si continua a scioperare, effettuando solo i servizi essenziali, con la pulizia di scuole, caserme, ed ospedali, nei comuni di Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna e Sant’Agata Li Battiati.

Lavoro a metà, invece, visto le assemblee sindacali in corso, nei comuni, di Paternò, Belpasso, Camporotondo Etneo, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, Tremestieri Etneo, e Motta Sant’Anastasia, anche qui, insieme ai primi quattro comuni, è già emergenza igienico-sanitaria.

Isola felice, invece, le ultime sei realtà dell’Ato CT-3, dove i rifiuti vengono raccolti regolarmente. Si tratta delle città di Adrano, Gravina, Mascalucia, San Pietro Clarenza, San Gregorio e San Giovanni La Punta. A render la situazione ancor più grave il fatto che all’orizzonte non appaiono spiragli di risoluzione della problematica. Le parti restano distanti tra di loro, ognuna con le proprie ragioni. A cominciare dai lavoratori che chiedono il restante 50% dello stipendio di settembre, prima di tornare a lavorare; per proseguire con Simeto-Ambiente che afferma di aver già pagato il Consorzio; ed ancora, i sindaci, beffati due volte, la prima con le anticipazioni versate mensilmente per coprire il costo del servizio, la seconda quando, nonostante paghino, si ritrovino con le città sommerse dai rifiuti; ed infine, il Consorzio che annuncia di non avere le somme a sufficienza per pagare i dipendenti. E proprio ai comuni è arrivata ancora una nuova richiesta di anticipazioni per coprire il costo del servizio. Simeto-Ambiente si rivela un pozzo senza fondo che ha letteralmente prosciugato le casse dei comuni.

In questo contesto si inseriscono anche i sindacati appellatisi ancora una volta al prefetto di Catania, per dare una schiarita al problema. E sull’argomento interviene anche il consigliere provinciale, Giuseppe Furnari: “l’efficacia del servizio di rimozione dei rifiuti urbani parla da sola, la disastrosa situazione è sotto gli occhi di tutti. È l’ennesima dimostrazione che il sistema degli ATO in Sicilia è un totale fallimento economico, amministrativo, politico e anche morale. La gestione della raccolta deve essere assegnata direttamente ai Comuni, che devono fissare le tariffe tenendo conto degli effettivi costi e della concreta qualità del servizio reso.”

Mary Sottile