Controllo servizio dei comuni deliberato 16 gennaio, per contraddittorio sui lavori da fare . Pagamento delle bollette. La giornata è stata intensa. Di quelle al cardiopalma. I nervi restano tesi, l’argomento rifiuti è questione che scotta nei 18 comuni di Simeto-Ambiente. Quella proroga di 1 anno al Consorzio Simco non piace a molti primi cittadini che fin da subito hanno annunciato che adiranno le vie legali, oltre a tentare di riprendersi le redini del servizio. Le ultime ore sono state le più infuocate. Si comincia questa mattina, quando i sindaci di Paternò, Adrano, Nicolosi e Pedara, si sono presentati dal professore Giuffrè, docente di diritto costituzionale, per capire quale strada seguire, se vi sono gli estremi per un loro intervento, per riaffermare il loro diritto a decidere delle loro sorti. E sempre oggi, ultimo giorno di contratto per il Consorzio Simco, è stato annunciato che nei 4 comuni in questione da domani non ci sarebbe stato servizio. E’ circolata anche la voce che i dipendenti avevano ricevuto una lettera di licenziamento, con la notizia non confermata. Il motivo è legato alla lettera di diffida che i 4 sindaci, hanno inviato, tra gli altri, a Simeto-Ambiente, al prefetto di Catania ed alla Procura della Repubblica, dove si contesta la scelta di legare la transazione alla proroga del contratto. In pratica si chiedono chiarimenti su alcuni punti, criticati fin da subito da alcuni primi cittadini, anche per la posizione debitoria in cui vengono posti nei confronti del Consorzio. In testa Adrano che dovrebbe sborsare, secondo quanto deciso, 11 milioni di euro in 2 anni. Poi nel pomeriggio il chiarimento. I 4 sindaci hanno inviato una nota a Simeto-Ambiente, già in riunione con il Consorzio Simco, dove dicevano che la diffida non vuol dire chiedere interruzione dell’attività, che questa deve continuare fin quando non sia stata indetta ed affidata una nuova gara d’appalto.

27/09/11

Mary Sottile