“La mia vita è cambiata dopo quel maledetto giovedi’ 17 maggio dell’anno scorso. Tu essere malvagio che mi hai strappato l’unico amore piu’ bello che c’è al mondo, la ragione della mia esistenza. Tu che senza un motivo, solo la tua malvagita’, hai distrutto le vite di noi figli che soli non siamo capaci ad andare avanti senza lei, la nostra mammina.” A parlare è Sonia Anicito, figlia di Enza Maria Anicito, la donna uccisa il 17 maggio dello scorso anno a Paternò. Ad assassinarla l’ex convivente della vittima, Salvatore Paternò. L’uomo non accettava la loro storia d’amore finita. E quella mattina, in via Gela, all’ennesimo rifiuto della donna, non ha esitato a spararle. Sei colpi, in rapida successione, di una calibro 9. Poi, come ricorda Sonia, mentre Enza Maria stramazzava al suolo Salvatore Paterno ha puntato l’arma contro la ragazza che intanto, sotto shock, tentava di aiutare la madre, e per fortuna la pistola si è inceppata. Salvatore Paternò, ha a quel punto voltato le spalle. Enza Maria a terra, in una pozza di sangue, ormai priva di vita; Sonia disperata al suo fianco che gridava aiuto. Pochi metri per l’uomo, fino alla chiesa di San Biagio. In Chiesa, forse per l’ultima preghiera, poi è tornato all’esterno, nel cortile della Chiesa di via Messina, dove si è rivolto l’arma contro per uccidersi. “perché? Perché? – continua nella lettera che Sonia Anicito ci ha inviato – succedono queste disgrazie, perché dobbiamo aver paura anche di chi pensiamo che ci voglia bene. Mammina – scrive Sonia – e impensabile darsi una ragione alla tua assenza ogni giorno e’ sempre peggio…. i miei occhi non vedono altro che la tua sofferenza .il tuo ultimo respiro ,,,il non saperti dare aiuto mi da rabbia e …perchè non ho capito che lui voleva farti del male perche non sono stata capace di fare nulla…. sappiamo che ci sei ma nn ci basta ti amiamo sei il nostro orgoglio i tuoi figli….”. E dopo Enza Maria la scia di sangue di donne uccise da ex mariti, ex conviventi, uomini che si dicevano innamorati, è proseguita, senza sosta. Tanti, troppi i casi di femminicidio.
20/05/13
Mary Sottile