La notizia con uno stringato comunicato stampa di poco più di due righe. Salvo Rasà, sindaco a Santa Maria di Licodia dal 2007 si è dimesso questa mattina. A dare l’annuncio è il responsabile del settore Affari generali del Comune, Serafina Capace, che scrive, “in data odierna il dottore Salvatore Rasà ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di sindaco.” Poi più nulla. Il sindaco resta a telefoni spenti, il vicesindaco, Furnari, lascia il telefono squillare senza rispondere.  Santa Maria di Licodia, dunque, all’improvviso, perde il capo dell’Amministrazione e con esso tutta la sua giunta. I motivi? La scelta di Rasà sembra sia legata ad una doppia  questione: la prima sarebbe quella economica visto che il Comune è sull’orlo del baratro, divenendo, dunque, ingestibile; la seconda sarebbe politica e sembra sia determinata dal mancato accordo all’interno della maggioranza su un nome da sostenere nel dopo Rasà alle imminenti elezioni amministrative, visto che il primo cittadino dimissionario ha già annunciato che non si sarebbe ricandidato.
Motivazioni che restano ufficiose e non ufficiali.  Il Comune, comunque, è in condizioni economiche talmente gravi da non poter pagare neanche la bolletta del telefono, tanto da chiedere una dilazione a rate dell’ultima fattura. E poi c’è un decreto ingiuntivo di 1 milione e 200 mila euro, per espropri risalenti agli anni ’80 e ’90 pagati meno rispetto al reale valore, pare arrivato questa mattina. I cittadini si sarebbero aspettati un annuncio faccia a faccia, avrebbero voluto e forse meriterebbero anche, risposte chiare che ad oggi mancano e che, forse Rasà, potrà fornire tra qualche giorno nel corso di una conferenza stampa. Se le condizioni economiche dell’Ente sono da bancarotta è giusto che il primo cittadino lo spieghi ai suoi cittadini che vogliono capire perché la nave sta affondando.  In questa situazione impossibile non proporre un’analogia con quanto accaduto alla nave concordia e al suo capitano Schettino. Ma cosa accade a questa politica?  I cittadini, intanto restano titubanti. La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno, quando nessuno se l’aspettava.  E se Rasà e la sua giunta decadono, in attività, almeno fino alla prossima primavera, resta il consiglio comunale. E sull’argomento il presidente del consiglio, Gigi Tambone afferma: “non conosco le motivazioni delle dimissioni, immagini che siano legate a motivi di salute. In ogni caso ne prendiamo atto ma sono tardive visto che il Sindaco manca da un anno e mezzo. Il popolo di Santa Maria di Licodia, lo aspettava da tempo questo gesto di responsabilità, almeno da 18 mesi.” Intanto, sul fronte del rinnovo dell’Amministrazione comunale, restano tre i nomi ufficiali dei candidati sindaco; si tratta di Gigi Tambone, dell’ex sindaco, Francesco Petralia e di Giuseppe Furnari (unico non politico). Ancora ufficiosi, invece, i nomi di Totò Mastroianni, Antonio Rapisarda, ed Alfredo Seminara.

03/02/12

Mary Sottile