Rapine nella zona della stazione di Catania

Lo scorso 6 e 7 marzo, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha coordinato le attività svolte dalla Squadra Mobile che ha posto in stato di fermo di indiziato di delitto Saif Jeeddou, 21enne tunisino, in quanto indiziato dei reati di rapina e lesioni personali aggravate.

Le indagini hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come il giovane e un suo connazionale già sottoposto a misura cautelare, sarebbero stati gli autori di almeno cinque episodi di rapina (di cui una in forma tentata), avvenuti nel mese di febbraio, ai danni di altrettante vittime.

Le investigazioni hanno avuto inizio da un precedente provvedimento di fermo di indiziato di delitto, eseguito lo scorso 16 febbraio da un’altra articolazione della Questura etnea riguardante un connazionale del 21enne, indiziato a sua volta, di aver commesso, in concorso con due complici, il giorno precedente, una rapina conclusasi con la sottrazione di un telefono cellulare e della somma di 500 euro, ai danni di un altro extracomunitario, a cui è stata cagionata anche una lesione personale consistente in un trauma contusivo-distorsivo della mano destra con minima infrazione e prognosi di trenta giorni.

I successivi approfondimenti effettuati attraverso un monitoraggio di banche dati di soggetti stranieri, corroborati dagli esiti della disamina delle riprese di sistemi di video sorveglianza, hanno consentito di individuare nell’uomo il presunto responsabile di tali violente aggressioni.

Tutti gli eventi sono stati tutti commessi nella zona della stazione ferroviaria centrale del capoluogo etneo, secondo un rodato modus operandi consistente nell’avvicinamento, con una banale scusa, delle persone offese, accuratamente scelte tra soggetti vulnerabili e nella loro successiva aggressione, finalizzata alla sottrazione di danaro, cellulare o di altri effetti personali, anche mediante l’utilizzo di bottiglie di vetro, usate come oggetti contundenti.

Nella tarda serata del 7 marzo, il giovane irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, è stato rintracciato nei pressi di piazza Giovanni XXIII ed effettuate le formalità di rito, è stato portato nel catanese di piazza Lanza.

Il quadro indiziario raccolto, pur in una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, ha poi permesso di richiedere e ottenere dal competente giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.