Rimodulare, riorganizzare, ma come? La recente pubblicazione, sulla gazzetta ufficiale del Piano regionale sulla sanità, pone nuovi quesiti per l’ospedale “SS.Salvatore” di Paternò. I dubbi, le incertezze, relativamente a quale futuro è riservato al nosocomio paternese, tornano a farsi spazio. L’attenzione si concentra attorno alla questione che, come previsto in decreto, vede a Paternò l’istituzione di un PTA (presidio territoriale ambulatoriale). L’interrogativo sorto è capire se il PTA sostituirà l’attività medica dell’ospedale o se andrà ad affiancarsi al lavoro svolto, ad oggi dai medici della struttura sanitaria paternese.  Assicura che il PTA non sostituirà l’attività ospedaliera il manager dell’ASP 3, Giuseppe Calaciura. Chiede, comunque, chiarezza il deputato nazionale, Salvo Torrisi che evidenzia “L’ospedale di Paternò è quello che più merita il potenziamento. Esso serve un bacino di utenza vastissimo. E questo grazie all’accessibilità dei servizi e al potenziamento di alcune divisioni che sono state adeguate alle nuove tecnologie già negli anni 90’. L’obbiettivo della direzione sanitaria rimane il miglioramento costante della qualità delle prestazioni. Ma in che modo se i lavori di manutenzione e ristrutturazione, iniziati già due anni e mezzo fà sono stati bloccati?” E questo resta l’altro problema. Lo stop interminabile ai lavori dell’ospedale. “Qual è la volontà dell’Amministrazione Regionale? L’ospedale di Paternò merita ampiamente il potenziamento delle attività assistenziale ma ciò non può avvenire senza il supporto della Regione, che non sembra ascoltare le istanze poste in essere da 100 mila utenti dell’ASP 2 di Catania”. Anche questo problema, assicurano dall’Asp, verrà risolto, si spera entro il mese. E sull’argomento il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Lo Faro, ha deciso di convocare una seduta straordinaria ed urgente dell’assise civica.

02/02/11