Ogni domenica in trasferta. È il caso del Paternò Calcio che, da oltre un mese ormai, si trova a dover disputare le partite in casa del campionato di Serie D, Girone I, a Biancavilla – sul campo dello stadio “Orazio Raiti” – e a porte chiuse. Una scelta che pare sia legata al manto erboso del “Falcone-Borsellino” di Paternò, questo infatti non sarebbe in ottime condizioni, e che ha scatenato la protesta dei tifosi, impossibilitati così a dar man forte ai loro beniamini nelle gare casalinghe.
Attraverso due striscioni e un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook della Curva Sud, i supporter rossazzurri hanno criticato l’operato dell’amministrazione e del sindaco.
Se nei due striscioni, affissi nella serata di venerdì nella recinzione del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” e in via Nazario Sauro, i tifosi si rivolgono direttamente al primo cittadino paternese accusandolo di aver “abbandonato lo stadio”, nel post pubblicato su Facebook si parla di “scomparsa delle istituzioni”, quando invece “Il Paternò – si legge – è di tutti e va tutelato da tutti. La salvezza – scrive ancora la Curva Sud – passa attraverso il sostegno dei suoi tifosi tra le mura del Falcone-Borsellino. Il Paternò a Paternò”.
I tifosi potrebbero presto essere accontentati. Contattato telefonicamente, l’assessore allo sport Andrea Lo Faro ci ha infatti spiegato che nello stadio “Falcone-Borsellino” non c’è niente che non va e il terreno di gioco è adeguato ad ospitare le partite del Paternò Calcio, valevoli per il campionato di Serie D. I lavori di manutenzione – ci ha spiegato ancora l’assessore Lo Faro – si svolgono regolarmente e il manto erboso non necessita di alcun lavoro straordinario. La palla passa dunque alla società del Paternò Calcio.