Anche l’Arcidiocesi Metropolitana di Catania XII° Vicariato Paternò- Ragalna, richiama all’attenzione etica l’Amministrazione comunale che finora ha ignorato i bisogni delle famiglie indigenti della città in continuo e preoccupante aumento. In una missiva indirizzata alle istituzioni cittadine, la Caritas denuncia lo stato di disagio socio-economico, che un numero sempre crescente di famiglie si trova ad affrontare. Se per un verso la questione è riconducibile alla crisi generale della società che determina la precarietà del lavoro, la richiesta di maggiore cura, avanzata dall’organo cattolico assistenziale, verso la categoria sociale di cui si è detto, esula dalla casistica che comprende le ordinarie prestazioni dei servizi sociali, visto che occorre un intervento incisivo ed efficace. In questo cupo quadro, va ad incidere in maniera sostanziale, la crisi del sistema economico cittadino, legata all’incapacità o all’indifferenza di porre un freno o di individuare soluzioni congrue per superare la povertà che colpisce nuovi e diversi nuclei familiari, ma anche singoli individui. La Caritas vicariale pur continuando a dispensare il suo impegno per soddisfare le esigenze di chi è in difficoltà, deve confrontarsi con i suoi limiti. E’ con <<sorpresa e dolore>> queste le accezioni utilizzate nella missiva a firma del presidente della Caritas Vicariale padre Nunzio Chirieleison, che evidenzia l’inerzia negli ultimi anni dell’Amministrazione comunale di fronte ai bisogni delle famiglie indigenti, pur avendo a disposizione un <<Regolamento che prevede – così recita il testo- che il sostanziale aiuto venga offerto con criteri assistenzialistici, ma dietro prestazione di lavori da parte dei beneficiari>>. Denuncia peraltro, una grave omissione di atti eticamente dovuti alla mancanza di ogni riferimento nella stesura del Bilancio comunale di fondi finalizzati all’assistenza degli indigenti. Per questo motivo, sempre la Caritas, chiede che nel Bilancio 2011 in corso di approvazione si provveda ad inserire un capitolo atto alla destinazione di fondi per le famiglie più povere della città. Questa revisione unita ad una reale e proficua riduzione dei costi della politica, e alla valutazione della possibilità di attingere anche ai nuovi introiti generati dalla recente introduzione dell’addizionale Irpef adeguatamente, se sommati potrebbero consentire di ottenere la somma necessaria a sopperire alle necessità delle famiglie economicamente disagiate. Sprona, a chiusura della lettera, sia l’Amministrazione comunale che il Consiglio ad adoperarsi per superare questo stato di cose padre Chireleison. E’ una missiva che giunge come un pugno nello stomaco, chiara e diretta, con garbo, ma decisione induce ad una profonda riflessione sulle responsabilità della povertà e di chi volge lo sguardo altrove, facendo finta che nulla sia mutato e tutto rimane uguale in un mondo costruito sulla falsità ideologica, come chi continua reiteratamente a negare al crisi economica solo perché ancora non ha travolto i propri interessi.
13/07/11
Lucia Paternò