Equilibrio economico, questa la parola più usata in quest’ultimo periodo  partendo dai vertici nazionali fino ad arrivare a quelli regionali, per cercare di far risollevare il Paese. Un obiettivo che non permette di indugiare davanti a nessuna spesa che potrebbe essere di troppo; per questo alcuni giorni fa si parlava, in merito alla spending review, che entro il 30 novembre le Regioni dovranno ridurre un totale di 18mila posti letto negli ospedali, circa lo 0,3 per mille abitanti. La riduzione dei posti letto dovrebbe essere a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 40% del totale dei posti letto da ridurre e sarebbe conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse. Una scelta non condivisa dall’assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, che la Sicilia ha già effettuato una sua personale spending review adempiendo al Piano di rientro, recuperando circa 600 milioni di euro con  l’accorpando dipartimenti e presidi ospedalieri, riducendo di quasi 2.200 unita’ il numero dei posti letto per acuti, tagliando di oltre il 30% il numero delle unita’ operative semplici e complesse. E in merito alla questione torna sotto i riflettori dopo alcuni mesi di silenzio l’ospedale “SS. Salvatore” di Paternò; si è svolta, infatti, proprio ieri un incontro tra il direttore generale dell’Asp3, Gaetano Sirna, e il vicepresidente della Commissione Servizi sociali e sanitari dell’Ars, Marco Falcone. Al centro dell’incontro l’organizzazione della Sanità nella provincia di Catania e la temuta soppressione dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale di Paternò; chiusura che sembra essere sfatata. Nel corso dell’incontro, infatti, il Direttore Sirna ha precisato a Falcone che sarà mantenuta l’Unità Operativa Complessa – Distretto 2 di Catania che comprende: Paternò, Biancavilla e Bronte. Un vero e proprio cuore pulsante che dovrebbe rappresentare l’eccellenza e per questo pretendere dei potenziamenti anziché dei tagli. “Nel quadro della rigorosa politica dei tagli alla Sanità siciliana – dichiara Falconela soppressione dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale di Paternò sarebbe stata un colpo mortale alla Sanità di un’importante e popoloso territorio interno della provincia di Catania. Il mantenimento della Cardiologia – continua Falcone – sarà un punto di forza per il rilancio dell’intero nosocomio paternese, provvidenziale per il diritto alla salute dell’intera comunità di quel territorio”.

24/07/12

Francesca Putrino