Siamo alle battute finali. Il processo per rito abbreviato in corso al Tribunale di Catania, e che vede alla sbarra gli imputati arrestati nel novembre del 2008 a Paternò, con l’operazione antimafia “Padrini”, si avvia alla sua conclusione. Poco dopo la metà del mese dovrebbero completarsi, infatti, le arringhe dei legali degli arrestati, per arrivare, poi, a settembre, con la decisione di condanna o di assoluzione, da parte del gup Dorotea catena. E domani, è fissata l’arringa di Vittorio Lo Presti legale, insieme agli avvocati Mario Brancato e Maria Carmela Frisenna, dell’ex assessore ai servizi sociali. E’ prevista la presenza in aula dello stesso imputato che dovrebbe presentare delle dichiarazioni spontanee.

In particolare l’avvocato Lo Presti punterà sui presunti rapporti tra mafia e politica, con anello di congiunzione indicato proprio in Carmelo Frisenna. Nella sua arringa Lo Presti, evidenzierà come questi rapporti, a distanza di 2 anni, non solo non sono stati provati, ma sembrano assolutamente inventati, visto che dopo oltre un anno non si sa nulla dell’attività della commissione d’inchiesta arrivata a paternò per ispezionare da cima a fondo gli atti dell’ente comunale, che la procura dal 2005 tiene sotto controllo comune e non c’è, ad oggi, ne un processo, ne un arresto. “O gli altri sono ignoranti – afferma lo presti – o la Procura ha preso un granchio.”

In aula domani probabilmente anche il Pm, Agata Santanocito che per Frisenna ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione, con la pena, in caso di condanna, visto il rito abbreviato, ridotta di 1/3.

E domani, sempre l’avvocato Lo Presti, terrà l’arringa anche per l’imputato Giuseppe Mirenna.