Si allunga la lista dei furti di oro rosso nel catanese, con tutti i disagi che ne conseguono per la comunità che di volta in volta viene colpita. Questa volta è toccato al comune licodiese dove, per la seconda volta in pochi giorni, un furto di cavi di rame ha gravemente compromesso il funzionamento dell’impianto di purificazione delle acque reflue del comune di Santa Maria di Licodia. L’Acoset, la ditta che gestisce il servizio idrico, ha sporto denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri. Gli autori del furto si sarebbero introdotti nell’area che ospita l’impianto di depurazione, asportando 25 metri di cavi di rame e danneggiando la linea principale di alimentazione elettrica dell’impianto. I ladri hanno inoltre prelevato tutto il rame contenuto all’interno del trasformatore elettrico, mettendo così fuori uso l’impianto di depurazione delle acque di scarico. Il furto è il secondo nel giro di qualche giorno. Un primo furto di cavi elettrici nell’area del depuratore si era infatti verificato all’inizio del mese, e l’Acoset era intervenuto a ripristinare l’impianto; adesso il nuovo furto ha reso del tutto vano l’intervento, e adesso si dovrà ricominciare daccapo. I danni rilevati dall’Acoset sono ingenti, e la ditta si sta adoperando per rimettere in funzione l’impianto. Al momento, quindi, il comune licodiese si trova sfornito dell’importante strumento di purificazione delle acque reflue. Un danno importante per la comunità e per l’ambiente che, di contro, agli autori del furto frutterà un bottino poco consistente, vista la scarsa lunghezza dei cavi di rame prelevati.
10/04/12
Silvia Giangravè