Si indaga, a 360°. Nessuna pista privilegiata, nessuna esclusa. Al momento si raccolgono i fatti, come pezzi di un puzzle sui quali, poi, cominciare a costruire le ipotesi che potrebbero portare alla soluzione dell’omicidio di Antonino Patti, il 70enne paternese, ucciso questa mattina in contrada Ritornella (nota come “Rotondella”), tra Paternò e Belpasso. L’uomo è stato trovato in fin di vita davanti il suo fondo agricolo. Il cancello ancora chiuso, Patti era probabilmente appena sceso dall’auto quando l’assassino lo ha raggiunto alle spalle, cogliendolo di sorpresa, per colpirlo con violenza. Non chiari quanti colpi gli ha inferto con un corpo contundente, forse una vanga o un’ascia, certo è che uno di questi è stato letale per la vittima, morta durante il trasporto in elisoccorso al Cannizzaro di Catania. A trovarlo, alle 7 di questa mattina, riverso in terra, in una pozza di sangue, un agricoltore di passaggio. L’uomo ha lanciato l’allarme ai carabinieri, con l’arrivo sul posto dei militari dell’Arma della Compagnia di Paternò e del 118. Scattano le indagini, si tenta di capire cosa è successo, i carabinieri interrogano anche l’uomo che ha lanciato l’allarme, per tentare di trovare da subito la pista giusta. Si scava nel passato di Patti e si scopre che ha un trascorso turbolento con la giustizia, almeno fino al 1999, con precedenti di polizia giudiziaria per i reati di usura, estorsione, truffa, associazione a delinquere di stampo mafioso e ricettazione. Ritenuto vicino agli ambienti criminali del clan Santapaola, dal 2000, per lui, più nulla, come se avesse cambiato vita. Un particolare non di poco conto il suo passato, per capire quale il movente dell’assassinio, se maturato nell’ambito di una vendetta della criminalità organizzata o se bisogna guardare ad altro. Forse ad un delitto premeditato ma maturato nell’ambito di una vendetta personale. Chi ha ucciso Patti è certo ha agito con cautela, tanto da portare via l’arma del delitto. Imbrattato di sangue, visto i numerosi schizzi presenti sulla scena del crimine, l’assassino è andato via quasi certamente con un’auto nascosta poco distante. Sul luogo del delitto, dai rilievi del RIS di Messina, non sembra siano emersi particolari importanti. Si attende l’esame autoptico da parte del medico legale, con l’indagine affidata al Pubblico Ministero, Marisa Scavo.
15/05/13
Mary Sottile