E’ un film già visto, persino la pellicola si vede più sfuocata talmente è logora. La vicenda è quella della perenne protesta dei netturbini, costretti ogni fine mese a rivendicare lo stipendio. Anche oggi è andata così. Quando hanno ultimato il turno di lavoro, una trentina di operatori ecologici si sono diretti a Palazzo Alessi occupando pacificamente la sede istituzionale paternese. Il saldo del mese di dicembre è la richiesta che avanzano anche attraverso l’intervento degli organi municipali. Sul posto infatti, ad accogliere le proteste degli operatori della Gesenu, l’assessore al Bilancio del Comune, Giuseppe Carciotto e il presidente del Consiglio comunale, Laura Bottino. <<Comprendiamo la preoccupazione dei lavoratori-ha asserito in merito alla questione l’assessore Carciotto- tuttavia il nostro Comune sta facendo il possibile per evitare il sorgere di emergenze. Il comune di Paternò nelle scorse settimane ha anticipato oltre 700 mila euro; nei prossimi giorni ci organizzeremo facendo un ulteriore delibera di anticipazioni>>. La situazione è stata ardua fino a qualche settimana fa, quando i vertici ATO Ct 3 Simeto Ambiente e quelli del Consorzio, promisero ai dipendenti GESENU che subito dopo Natale sarebbe stata pagata la tredicesima, il 15 gennaio saldata la mensilità di novembre ed il 30 gennaio quella di dicembre, adesso soddisfatte le prime due mensilità, quella del 30 gennaio sembra non realizzabile per quella data. Dunque, ormai duramente provati, i netturbini intraprendono azioni di protesta con qualche giorno di anticipo, perché i timori che la situazione possa rimane ancora una volta in stand-by ci sono tutti. Questa stanchezza nei confronti di una situazione ingestibile sotto il profilo economico, li ha portati a proclamare lo stato di agitazione: stabilite, per l’appunto due ore di assemblea sindacale per venerdì mattina. Alle 12,30 comunque, si è placata la protesta e gli operatori ecologici che hanno abbandonato Palazzo Alessi, riprendendo la strada di casa. Il pagamento della Tia, necessaria dunque per pagare anche gli operai della Gesenu, sembra che sia stato effettuato dal 37% dei paternesi, tradotto in introiti per la Simeto Ambiente vuol dire che nelle sue casse sono giunti finora circa due milioni di euro.
28/01/13
Lucia Paternò