A distanza di tre anni i magistrati di Catania hanno ascoltato gli attivisti del Movimento cinque stelle di Paternò in merito alla questione “protocollo sospetto”. In quell’occasione il Comune affidò ad una società piemontese il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La questione suscitò qualche dubbio in quanto l’orario di presentazione dell’offerta al protocollo venne modificata in quanto giunta oltre il termine. Non è mai stato chiarito chi e perché manomise l’atto pubblico. Ne seguì un esposto alla Procura della Repubblica da parte del M5S e proprio alcuni giorni fa gli attivisti sono stati ascoltati dalla Procura. Ecco il testo integrale del loro comunicato. “Quando ci accorgemmo nel 2013 di quanto fosse accaduto – affermano gli attivisti del meetup – abbiamo deciso di non partecipare al solito gioco politico di attacchi attraverso gli organi di stampa, bensì presentare un esposto alla procura della Repubblica di Catania per cercare di fare reale chiarezza su tale circostanza. Siamo contenti che la Procura – concludono gli attivisti – abbia deciso di fare luce su una vicenda imbarazzante per la città di Paternò. E siamo ancora più soddisfatti perché dove ha fallito l’attuale classe politica paternese, un gruppo di semplici cittadini è riuscito nel proprio intento. Adesso spetterà alla magistratura dare il proprio giudizio.”

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