La zona industriale paternese ritorna sotto i riflettori, sembra che ci siano nuovi progetti per la sua rinascita. L’area situata a Tre Fontane conta una decina di aziende, e due che hanno fatto richiesta, ma questo numero esiguo si trascina da anni, i primi barlumi si videro quando alla guida della città c’era Graziella Ligresti, oggi ci sono progetti che attendono i finanziamenti regionali che però non arrivano. Non si parlava da tanto di quest’area e considerando che è l’unico spazio idoneo alla realizzazione di opifici industriali, era davvero un peccato; con l’assessore alle Attività Produttive, Pippo Torrisi ritorna in auge la questione. Dunque, si ripropone un problema, o meglio si attenziona un settore che viene sempre tirato in ballo ma mai seriamente seguito fino ad un reale sviluppo. Un incontro si è svolto la scorsa settimana a Catania, dove fra sindacati, amministrazione e vertici dell’Asi si è discusso sulle potenzialità dell’area paternse che è rimasta inespressa. Quel che si vuole comprendere è come progettare il rilancio, visto che versa in condizioni davvero pessime. Manca persino l’illuminazione stradale il sistema non è omologato, e gli abitanti lamentano di rimanere isolati, senza telefono né internet perché i ladri di cavi di rame fanno delle abituali incursioni. Al vaglio ci sono ancora le proposte e prossimamente arriverà il commissario Asi, a Paternò, intorno alla prima quindicina di giugno, per un tavolo tecnico per verificare i presupposti per le consegne, per le convenzioni con il Comune, i margini d’investimento e d’impiego di manodopera. L’unico problema è che la Regione Siciliana non ha soldi, mancano i fondi, la solita nenia, insomma. Sembra però un grande controsenso questa mancanza di disponibilità del Governo regionale, visto che già il Comune si è impegnato e, di fatto sta per essere realizzata come prioritaria nel piano triennale delle Opere pubbliche con un investimento di 5 milioni di euro, la bretella Asi sulla Ss121 che assieme a quella di San Marco costituirà uno snodo commerciale nevralgico. Un sacrificio questo per l’Ente comunale che ormai è risaputo non naviga nell’oro, forse messo alle stretta da un’evidenza incontrovertibile: l’Area industriale deve trovare sviluppo, finalmente da potenza deve divenire atto. A Tre Fontane anche se non rientrano nell’agglomerato Asi ci sono diverse aziende che stanno crescendo, ma se l’Asi provvede alle realizzazione delle infrastrutture adeguate per gli insediamenti industriali possono avere man forte e crescere in maniera più armonica in un circuito più sicuro.

30/05/11

Lucia Paternò