Una porta aperta che, forse, si chiude per sempre. La vicenda tormentata degli ex doposcuolisti tiene ancora banco al Comune di Paternò, con la trattativa che sembra arrivata ad un punto morto, proprio quando si pensava che la soluzione stava per essere trovata. Il sindaco di Paternò, Pippo Failla, non commenta la lettera di diffida, arrivata ieri ed inviata dai legali dei doposcuolisti, non commenta neanche la risposta, sempre dei legali dei doposcuolisti, alla proposta di trattativa avanzata dalla commissione consiliare al bilancio la scorsa settimana. E’ chiaro, però, che il clima resta teso.  Nell’atto inviato al primo cittadino, non mancano i toni duri, le prese di distanze, si parla di una proposta transattiva formulata dal sindaco durante una conferenza stampa di venerdì scorso. Ad onor del vero la proposta è stata avanzata dalla commissione consiliare al bilancio il giorno prima, cioè giovedì 13, e quella mattina del 14, si è tentato un confronto tra le parti; il primo cittadino da una parte, i doposcuolisti dall’altra, la commissione in mezzo per far da mediatore, gli organi di informazione presenti, come del resto anche il giorno prima, per testimoniare la cronaca di uno dei fatti che più di altri è importante per il Comune; nessuna conferenza stampa, dunque, ma solo la prova generale, andata evidentemente male, di tenere una mano tesa. Se da un lato c’è la diffida, come detto, dall’altra arriva anche la risposta transattiva. I legali dei doposcuolisti ritengono accettabile spalmare il dovuto in 10 anni ma su quello chiedono il pagamento degli interessi legali per il periodo che va dal 2002 al 2010. Non è chiaro quale sarà la scelta dell’Amministrazione le bocche restano cucite, mentre la commissione bilancio intende andare avanti e venerdì prossimo avrà un nuovo incontro con i revisori dei conti. Perché al di là di come si concluderà questa triste vicenda l’obiettivo oggi resta quello di evitare un incremento dell’addizionale irpef del 8 per mille.

19/10/11

Mary Sottile