Torniamo a distanza di qualche giorno sulla questione che riguarda la prossima apertura di un centro per minori stranieri non accompagnati nella città di Paternò. Alcuni avevano ipotizzato l’utilizzo dell’Ipab “Salvatore Bellia”, così da salvaguardare i posti di lavoro, ma è stato lo stesso assessore ai Servizi sociali, Salvatore Galatà, a spiegare la mancata partecipazione dell’ente comunale al bando indetto dal Ministero dell’Interno. “Il Comune di Paternò non avrebbe mai potuto partecipare al bando per l’apertura di un centro per minori stranieri, perché è sprovvisto di strutture adeguate”. Un’opportunità per enti locali, ma anche per associazioni, cooperative, onlus e fondazioni, purché operanti nel settore di riferimento. Anche Paternò, a breve, ospiterà un centro per minori stranieri e a gestirlo sarà un soggetto privato, che dovrebbe utilizzare un immobile, anch’esso privato, sito in via Stazione in passato adibito per ospitare l’istituto agrario. La domanda era sorta spontanea: come mai il Comune ha rinunciato ad una commessa certa e consistente, come quella bandita dal ministero dell’Interno? Quesito a cui l’assessore Galatà qualche giorno fa ha risposto, chiarendo l’impossibilità da parte dell’ente di avere nell’immediato un edificio pubblico utilizzabile come centro per minori. “Il nostro Comune è in sofferenza sotto molti profili – spiega Galatà – e caricarsi quest’altro onere avrebbe significato chiedere troppo anche agli uffici tecnici già impegnati in altre emergenze. Peraltro – continua l’assessore Galatà – il nostro Comune ogni giorno è chiamato a rispondere anzitutto a quei paternesi che hanno perso la casa e vivono da parenti o, ancor peggio, in auto. Alla luce di quanto detto – conclude l’assessore ai Servizi sociali – abbiamo deciso di non partecipare al bando, ma non possiamo impedire che un privato faccia diversamente”.
Galatà: “Il Comune di Paternò non ha le risorse per ospitare un centro per minori stranieri”
