Controllo del territorio, nel fine settimana, per i carabinieri della compagnia di Paternò. L’operazione, è stata condotta a Paternò ed ha riguardato il rispetto delle norme del codice della strada da parte di automobilisti e scooteristi. In campo circa venti militari dell’Arma, con la collaborazione, dall’alto, dei carabineri del 12° elinucleo di Catania. L’attività di controllo ha riguardato, l’area del centro storico, in particolare piazza Santa Barbara, piazza Vittorio Veneto, piazza della Regione, Largo Assisi, piazza Regina Margherita e piazza Indipendenza. Ed ecco i risultati dell’operazione. Complessivamente sono stati circa un centinaio le automobili e i mezzi a due ruote finiti sotto controllo, con diverse decine di persone esaminate. Le sanzioni maggiori e più pesanti le hanno subite gli scooteristi; per loro diverse le contestazioni elevate. Si comincia con il sequestro del mezzo per giovani alla guida senza patente, con il documento, com’è stato accertato, che non è mai stato conseguito dal possessore del due ruote. Ancora, diverse decine di scooter sono stati sottoposti a fermo amministrativo per guida senza casco. Per quanto riguarda, invece, gli automobilisti le multe elevate si riferiscono alla guida senza cintura di sicurezza o per esser stati fermati alla guida mentre si parla al telefonino. E sempre i carabinieri della compagnia di Paternò, nel fine settimana hanno portato a termine due arresti. Il primo, è un provvedimento restrittivo, notificato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si trova detenuto, a Vincenzo Salvatore Rapisarda, 23enne, paternese, figlio del presunto boss, Salvatore Rapisarda. La misura cautelare è stata emessa dal Tribunale per i minorenni della Procura della Repubblica di Catania, visto che i fatti contestati al giovane sarebbero stati commessi quando Vincenzo Rapisarda era minorenne. Secondo l’accusa, Rapisarda avrebbe compiuto alcune estorsioni, ai danni di imprenditori e commercianti di Paternò e Belpasso nel periodo compreso tra gli anni 2004 e 2006. Stesso periodo, dunque, esaminato con l’operazione Baraonda, che ha portato dietro le sbarre Rapisarda, ma per presunte estorsioni commesse dal giovane da maggiorenne. Altro arresto, a Santa Maria di Licodia, dove i carabinieri hanno arrestato Viorel Avadenei, 36 anni, romeno, destinatario di un mandato di arresto europeo, emesso nell’aprile del 2006. L’uomo deve rispondere dell’accusa di rissa e minaccia grave a persona, per fatti risalenti all’agosto del 2003.
31/01/11
Mary Sottile