Due mesi fa, la Corte dei conti inviava al Comune di Paternò due deliberazioni, la 155 e la 156, con cui veniva disposto al Comune di trasmettere le misure correttive entro sessanta giorni.
Il termine è, praticamente, scaduto, ma tutto sembra tacere.
Misure correttive che i magistrati contabili ritengono indispensabili per correggere numerose criticità, che hanno portato la situazione economico finanziaria dell’ente ad essere definita “preoccupante”.
Un argomento che, complice la pausa estiva, non è stato più affrontato. Abbiamo chiesto lumi al sindaco, Mauro Mangano. “L’ufficio Ragioneria del Comune ci sta lavorando – afferma Mangano – e credo che entro lunedì le misure correttive saranno inviate a Palermo per l’esame della Corte dei conti”. Non si sa, però, quali misure contenga, nello specifico, il documento che sarà inviato a Palermo. Quest’aspetto non è di poco conto, visto che i magistrati avevano rilevato una lista ampia ed eterogenea di criticità.
Nella prima relazione i magistrati prendono di mira il rendiconto 2014, contestando numerosi elementi tra cui la mancata trasmissione delle misure correttive relative al rendiconto 2013; il ritardo nell’approvazione del rendiconto 2014; la presenza di gravi irregolarità evidenziate nel parere negativo espresso dall’organo di revisione sul bilancio di previsione 2014; la violazione di quattro su dieci parametri di deficitarietà relativi all’allargamento della forbice tra residui attivi e residui passivi del Comune. Con la seconda deliberazione, invece, la Corte dei conti ha esaminato il piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie con cui la legge obbliga gli enti ad una costante riduzione della spesa. In questo caso non soltanto il piano è stato trasmesso tardivamente e sprovvisto di relazione tecnica, “ma – scrivono i magistrati – non fornisce alcun dato sul numero di dipendenti ed amministratori”.
Comune di Paternò, scade l’ultimatum della Corte dei conti
