I fatti in via D’Amico. Il collaboratore ha svelato i segreti dei clan Scalisi, Cappello, Mazzei, Laudani
Catania, via D’Amico, strada non distante dalla Stazione Centrale, sono le 18 circa di ieri quando un’auto si avvicina a una donna che cammina sul marciapiedi: dalla vettura un uomo urla il nome “Giarrizzo” e lancia una sostanza (un solvente diluito) all’indirizzo della signora, colpendola in viso. La vittima teme il peggio perché la sostanza che l’ha raggiunta al volto brucia. La corsa in ospedale con un’ambulanza e, per fortuna, il referto dei medici che tranquillizza: viso solamente arrossato; si tiene sotto osservazione.
Sul fatto inquietante indaga la Polizia di Catania. Il nome urlato sarebbe quello di Salvatore Giarrizzo, ex reggente del clan Scalisi di Adrano – arrestato nel 2020 nel blitz The King – poi pentito e già preso di mira con l’incendio di un camion dei panini di un suo parente, al quale la donna sarebbe stata in passato vicina. E c’è di più: in alcune intercettazioni, nell’ambito dell’operazione “Triade”, il clan meditava di punirlo negli affetti più cari. Le rivelazioni di Giarrizzo hanno svelato nomi e affari del clan Scalisi, ma anche delle cosche catanesi quali i Cappello, i Mazzei e i Laudani. Racconti, evidentemente, sgraditi non solo ad Adrano, ma anche nel capoluogo.