Il Castello Normanno, simbolo della città di Paternò, non le appartiene. Sembrerebbe una contraddizione in termini, ma invece è la realtà. Quella torre medievale, che domina il centro etneo ed è visibile da qualunque punto della città, tanto da essere una sorta di punto di riferimento per ogni paternese che si rispetti, non è di proprietà del comune. Una decisione presa nel lontano 1965, dal l’allora sindaco democristiano Pippo Benfatto, stabiliva infatti che la proprietà del castello passava dal comune alla regione. E così è stato fino ad oggi, sebbene nessuno, o quasi, ne fosse a conoscenza. L’amara verità è venuta a galla negli ultimi giorni, quando Gioconda La Magna, responsabile, per quanto attiene il territorio di Paternò, del Parco Archeologico del Simeto, ha ricevuto una nota da parte della Regione Sicilia in cui si chiedeva di mettere in ordine i beni demaniali, fra i quali figura anche il Castello, la cui proprietà è appannaggio della Regione. Una doccia fredda, tanto più che sembra che la Regione si sia ricordata solo oggi di quest’importante bene culturale, per il quale non spende un euro da più di trent’anni. Gianfranco Romano, assessore alla cultura del comune paternese, annuncia battaglia.
30/06/11
Silvia Giangravè