Le case popolari sono entrano nel mirino dell’Amministrazione per fare casse, quindi urge la regolarizzazione, e gli abitanti si mettono in allarme come hanno testimoniato lo scorso venerdì le nostre telecamere. Domani mattina si incontreranno la commissione Bilancio, che ha proposto la rateizzazione dei pagamenti degli arretrati di vent’anni di affitto, e l’assessore al ramo Pippo Torrisi, assieme all’ufficio ragioneria e ufficio case popolari, per studiare soluzioni opportune anche per la messa in vendita, e valutare la possibilità e le modalità della rateizzazione per l’affitto. I residenti in questi alloggi popolari, non sono restii all’acquisto o alla regolarizzazione dei pagamenti, ma vogliono capire meglio come muoversi, e trovandosi in condizioni economicamente non floride, insistono sulla rateizzazione. Dopo un attimo di turbamento per la notizia soprattutto relativamente all’affitto arretrato, perché chiaramente chi non dispone di una cifra che si aggira intorno ai dieci mila euro, dovrà lasciare l’immobile, i residenti hanno affidato le loro richieste, a questo mezzo televisivo. Pur comprendendo il bisogno di rimpossessarsi degli immobili della Giunta, chiedono che proprio dall’Ente non dimentichino che si tratta pur sempre di fasce deboli che utilizzano queste case. Inoltre chiedono un aggiornamento dell’elenco delle assegnazioni, perché l’ultima assegnazione è stata fatta nel 1988, e adesso in alcuni edifici ci sono appartamenti vuoti, perché mutate, nel frattempo le condizioni di alcuni nuclei familiari, gli assegnatari si sono trasferiti altrove, e gli appartamenti rimangono chiusi e inutilizzati, con tanta gente che invece, aspetta da anni e vive in condizioni di totale precarietà. Quindi è necessario che l’Ente comunale, con l’ufficio preposto, verifichi i requisiti dei richiedenti e degli assegnatari per evitare sperequazioni. Particolarmente infervorate sulla questione sono le signore che abitano in queste strutture. La proposta della commissione sulla rateizzazione dei pagamenti per saldare l’affitto dell’immobile, visti i numeri a tre zeri , è “inaccoglibile” per loro, che non sono benestanti, e poi, appare anche assurda considerate le condizioni in cui versano gli edifici. Dulcis in fundo il termine di venti giorni per mettere assieme questa cifra, in questo complesso quadro delle impossibilità, diventa davvero troppo per i residenti delle case popolari. Nel corso di questi anni, fanno sapere i residenti, nessuno del Comune si è fatto presente neanche tramite una lettera di sollecitazione per regolarizzare la loro posizione, adesso invece, è necessario saldare il pagamento  entro breve tempo ed è questo il punto che li fa andare su tutte le furie. Perché solo adesso si sono svegliati e vogliono rientrare in possesso o vendere gli immobili comunali nell’Amministrazione? Beh, la risposta la conosciamo, è sempre la stessa: la penuria di entrate nelle casse municipali.

11/04/11

Mary Sottile