La squadra mobile di Ragusa aveva capito che dietro quel lavoro dato a 26 braccianti agricoli in realtà si celava una forma di schiavitù a cui venivano sottoposti indistintamente uomini e donne. Per questa ragione due imprenditori sono stati arrestati e un terzo è stato denunciato con l’accusa di sfruttamento della manodopera. L’inchiesta della Squadra Mobile di Ragusa ha applicato la nuova normativa sul caporalato.
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