Sul fronte covid-19, in questo periodo che continua, purtroppo, ad essere segnato da una forte preoccupazione in relazione all’aumento dei contagi e da mille difficoltà vissute un po’ in tutti gli ambiti, arriva una bella storia di gioia e di speranza.
Dopo 68 giorni di ricovero in terapia intensiva, a causa del coronavirus, una donna di 65 anni, adranita, ha vinto la sua battaglia ed è tornata finalmente a casa.
Parole piene di gratitudine quelle che ha rivolto al personale medico ed infermieristico che, nell’arco di questi lunghi 68 giorni, si è preso cura di lei: «Siete stati meravigliosi e gentili – ha dichiarato la donna – Mi avete salvato la vita e vi siete presi cura di me. Fate andare avanti la Sicilia, siete valorosi!».
La donna, che è stata trattata con terapia “off label”, che combina l’uso di due specifici farmaci, uno antinfiammatorio e un altro antivirale, è stata sottoposta solo a ventilazione non invasiva.
Fino ad oggi, così come riportato dall’Asp di Catania, 17 risultano essere i pazienti, affetti da Covid, trattati con questa terapia, grazie alla quale per 10 pazienti non si sarebbe rivelata mai necessaria la ventilazione invasiva.
Attualmente i pazienti ricoverati presso la Terapia Intensiva del presidio ospedaliero “Maria SS.ma Addolorata” di Biancavilla risultano essere 7, di cui 2 intubati.
«Voglio ringraziare il direttore generale, il dott. Maurizio Lanza, e il direttore sanitario, il dr. Antonino Rapisarda, per la loro attenzione e la fiducia nei nostri confronti – ha dichiarato il dottor Antonio Magrì, responsabile F.F. dell’ UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “Maria SS. Addolorata” di Biancavilla – Insieme al dr. Ciadamidaro – ha continuato – hanno dotato il nostro servizio di una ulteriore possibilità di cura dei pazienti con Covid. Un plauso – ha aggiunto il dottor Magrì – lo rivolgo agli infermieri e agli operatori socio-sanitari del reparto, che con amorevole attenzione, professionalità e dedizione si prendono cura di tutti i pazienti ricoverati, e ai colleghi rianimatori, che nonostante le difficoltà assicurano il loro impegno in prima linea e senza soste».
«La terapia adottata si rivela essere promettente – ha specificato il dr. Magrì -. Dai dati in nostro possesso possiamo, anche noi, confermare migliori tempi di recupero per i pazienti, e la riduzione delle giornate di degenza media, dell’indice di mortalità e del rischio di intubazione per quei pazienti sottoposti a ventilazione non invasiva. Attenzione, però, – ha concluso il dottor Magrì – a non abbassare la guardia contro il Covid».