Solo dopo una settimana ritornano in azione i vandali al liceo classico “Mario Rapisardi” di Paternò. Il tentativo di evitare l’ingresso a scuola di lunedì scorso, ricorrendo ai lucchetti in entrambi i cancelli, poi tempestivamente rimossi dai pompieri non ha sortito l’effetto desiderato, questa volta invece, incassano il risultato, questi mascalzoni! La scuola oggi ha chiuso, lezioni interrotte. I vandali introdottosi nell’edificio da una finestra del primo piano, con molta probabilità fra sabato sera e domenica, hanno prelevato gli estintori, tutti quelli presenti nella struttura, sette in totale e li hanno svuotati, spruzzando il liquido dappertutto nei tre piani. I danni sono ingenti, considerato il costo di ricarica di ogni estintore, ma non meno gravi sono stati i disagi, accompagnati anche dal timore che il liquido cosparso ovunque potesse creare problemi di salute nel respirarlo. Proprio per questo timore, i lavori di pulizia e rimozione della sostanza sono partiti piuttosto in ritardo, intorno alle 13. Il personale Ata ha espresso perplessità a varcare la soglia dell’edificio, quindi rimane incerta la data di ritorno a scuola. Si è perso il conto delle innumerevoli incursioni di vandali a tutti gli istituti superiori paternesi nell’arco dell’anno scolastico, solo l’istituto per l’agricoltura non ha ricevuto visite sgradite. Fatti gravi che testimoniano un malessere sociale di questi giovani, probabilmente annoiati o in collera verso qualcosa che loro medesimi non riescono a decifrare, come nel caso dei raid vandalici al plesso dei Falconieri risalente all’incirca a tre settimane fa, ma un episodio del genere considerata anche l’azione della scorsa settimana, per il liceo classico difficilmente può rientrare in questa casistica, se di atto vandalico si tratta, sembra esserci anche la manifesta volontà di saltare le lezioni e porre un freno al consueto svolgimento del lavoro didattico. Non hanno tuttavia, compreso questi ragazzi o vandali, che i danni, con questi comportamenti errati, li fanno prima di tutto a loro stessi. Non hanno compreso che la mancanza del rispetto di un bene comune crea disagi a tutti e nessuno ne trae un vantaggio. Il fenomeno del vandalismo lo condividiamo con altri comuni del catanese, solo giovedì pomeriggio, un istituto comprensivo di Palagonia ha subito per l’ennesima volta attacchi vandalici, e nel territorio etneo ieri la “Fontana del Cherubino” di Santa Maria di Licodia è stata imbrattata da una scritta amorosa, ma inopportuna ed indecorosa.
16/05/11
Lucia Paternò