I lavori sono fermi e tali restano all’ospedale “SS.Salvatore” di Paternò. L’inghippo tecnico è tanto intricato da essere davvero difficile da capire. Sconosciuti i motivi che lo determinano e soprattutto non nota quando la soluzione potrà essere trovata. Unici dati al momento sono che la ditta Lo RE, aggiudicataria della gara d’appalto, aspetta. Aspetta ancora i nuovi calcoli, aspetta il progetto esecutivo, aspetta di ottenere il via libera. Attesa che appare infinita visto che sono trascorsi 19 mesi e ad oggi non si hanno notizie. Dall’azienda Lo Re, uno dei titolari, Franco Lo RE, afferma, “in queste condizioni non sappiamo se andare avanti.” Anche perché i costi, con il passare del tempo, e con i cambi al progetto, hanno subito una lievitazione, finanziariamente non coperta. Come superare l’ostacolo? Domanda che dovremmo rivolgere ad una sibilla per avere risposta, in questo momento unico fatto certo è che per Paternò non ci sono fondi stanziati. La notizia è arrivata ieri, nel corso della conferenza sulla rete ospedaliera siciliana, al quale ha preso parte il sindaco di Paternò, Pippo Failla, in rappresentanza della provincia di Catania, per esser stato delegato dal presidente della commissione dei sindaci sulla rete ospedaliera, il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli. Alla fine Failla ha bocciato il progetto per tre ordini di motivi. Molti dei fondi (parliamo di 900 milioni di euro, tra somme per le infrastrutture e somme per l’acquisto di nuovi macchinari) sono stati destinati alla realizzazione di nuovi ospedali, andando dunque in controtendenza rispetto alle direttive riguardante i tagli imposti proprio dal piano sanitario (l’ospedale di paternò è una delle vittime dei tagli); ed ancora, il progetto è stato ritenuto non idoneo da failla visto le poche somme, appena 104 milioni di euro, destinati alla sanità catanese, e terzo, per il SS.Salvatore di Paternò, non è stata prevista alcuna somma. Tutto questo nonostante proprio il SS.Salvatore di Paternò, per numero di attività, tra ricoveri ed interventi, sia il primo ospedale dell’Asp 3, segno che il lavoro del personale sanitario, medico e paramedico, è altamente qualificato.
28/01/11
Mary Sottile