L’indagine, emerge chiaramente, è solo all’inizio. L’arresto del patriarca del clan Alleruzzo, Giuseppe, Pippo Alleruzzo, avvenuto ieri sera al termine di un’attività investigativa dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Paternò, coordinati dai militari dell’Arma del comando provinciale di Catania, apre scenari che terranno impegnati gli investigatori ancora per diverso tempo. Lui, Pippo Alleruzzo, 77 anni, di Paternò, è uscito di prigione il 18 agosto del 2009. Da allora, della sua persona, non si è parlato. Quasi un fantasma, che ha invece continuato ad agire nell’ombra. Che la sua attività nel mondo della criminalità, nonostante l’età, non si fosse arrestata lo dimostra il ritrovamente fatto dai carabinieri, che nella villetta dell’uomo hanno trovato un mini-arsenale, con pucili e pistole. In dettaglio, sono state trovate 5 pistole calibro 7.65; 1 pistola calibro 9×21; 1 pistola calibro 22; 1 pistola calibro 40 smith e wasson; 2 pistole calibro 38 special; 2 fucili calibro 12 con calcio e canne mozzate; 2 fucili da caccia calibro 12; 1 fucile da caccia calibro 28; 815 cartucce vari calibri; ed ancora 1 panetto di cocaina di 260 gr; 1 bilancino di precisione; e guanti in lattice.Le armi, in perfetto stato e tutte funzionanti, erano nascoste in dei fustoni solitamente utilizzati per la raccolta delle olive, e sotterratte all’interno del fondo agricolo di Alleruzzo. Due pistole, entrambe cariche, erano, invece, conservate in casa. Come in casa è stata ritrovata la droga. Ed Alleruzzo avrebbe giustificato la presenza della cocaina, spiegando ai carabinieri che aveva trovato
un barattolo con della polvere bianca in campagna, portandolo in casa; mentre le armi, erano probabilmente state messe lì da qualche suo nemico che lo voleva incastrare. Un fatto è certo, con l’arresto di Alleruzzo sono tanti gli interrogativi che si aprono, tutti ancora da sciogliere. A cominciare dal perché di quelle armi. Il clan Alleruzzo si stava riorganizzando e se si con chi? Gli stessi carabinieri, arrivati a casa di Alleruzzo, con il nucleo cinofili per una perquisizione, ammettono che non si aspettavano il ritrovamento delle armi. E’ chiaro che le indagini sono, dunque, solo all’inizio. Lui, Alleruzzo, non è chiaro se collaborerà con la giustizia, per svelare questi nuovi misteri, come fece sul finire degli anni ’80 dopo che gli uccisero barbaramente il figlio Santo e la moglie Lucia Anastasi.
17/10/12
Mary Sottile