Anche i ricchi piangono, recitava il titolo di una telenovelas argentina di qualche decennio fa. Ed in Sicilia a piangere sono in questo mese di luglio i deputati regionali che visto le magre risorse della Regione Siciliana, non potranno ricevere il loro stipendio da deputato. Il paventato default non c’entra nulla, in questo caso è un problema di liquidità che, certo non è cosa da poco, della Regione. La flotta dei 90 onorevoli, dunque, devono attendere il prossimo mese d’agosto, forse, per rifarsi del mancato introito dei circa 20 mila euro mensili (somma alla quale si arriva tra stipendio base e raggranellamenti vari determinati da altri incarichi istituzionali). Il cittadino comune, maliziosamente si domanda come faranno a reggere il colpo. Intanto, avanzano comprensione i lavoratori cassaintegrati, a progetto ed a tempo determinato, insieme a quanti attendono stabilizzazione, in Sicilia. Per non parlare dei disoccupati, con molti parlamentari che potrebbero diventare tali a partire dal prossimo ottobre, se la tanto desiderata rielezioni a Palazzo dei Normanni sfuggisse di mano. Disoccupazione che, mettendo da parte l’ironia, è a livello record. Secondo il superindice Unicredit che verrà pubblicato domani, nei primi tre mesi del 2012, il tasso è schizzato al 19,5% con un aumento di 4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011 (quando era al 15,2%). Ma non bisogna preoccuparsi i 90 onorevoli, tanti sono e tanti resteranno visto che le dimissioni di Lombardo bloccano l’iter legislativo della riduzione dei componenti che sarebbero dovuti diventare 70, si rifaranno ad agosto. Almeno in questo possiamo, però, dire che siamo al primo posto. I parlamentari siciliani sono, infatti, coloro che più guadagnano rispetto ai loro colleghi delle altre regioni d’Italia. Se tanta spesa avesse almeno prodotto risultati, se non fossimo sempre fanalino di coda in ogni cosa, se il lavoro fosse un diritto e non qualcosa da elemosinare, se i servizi fossero certezze e non illusioni, se…, troppi, se, almeno, solo per uno di essi potevano dire che ne sarebbe valsa la pena.
25/07/12
Mary Sottile