Una notte di maltempo a Paternò e contrada San Marco si trasforma ancora in un fiume in piena. La condotta fognaria, anche questa mattina, è tornata ad esplodere all’interno del fondo agricolo del signor Nino Milici che, stanco, chiede interventi.

Ed i guai per lui, non sono finiti. Oltre all’acqua che come un fiume in piena travolge ad ogni pioggia ogni cosa, ora si ci mette anche la strada. Il nuovo intervento di realizzazione dell’arteria viaria che da San Marco giunge al campo sportivo “Totuccio Bottino”, attraversa il fondo del signor Milici che d’improvviso ha visto sparire l’ingresso e la parte iniziale del suo terreno. Qui lo scenario è stato completamente stravolto. Il nuovo intervento ha modificato letteralmente la fisionomia della zona. “Mi sembra di lottare contro i mulini a vento – ripete il signor Milici –. Da tempo chiedo una soluzione definitiva ma ad oggi ho trovato solo porte chiuse.” Da qui un contenzioso tra il signor Milici da una parte, difeso dall’avvocato Flavia Indaco, ed il comune di Paternò e l’Ama dall’altra. Contenzioso che presto dovrebbe risolversi in tribunale.

E pensare che basterebbero appena poche migliaia di euro per finanziare il progetto che consentirebbe di completare un tratto di appena 150 metri di una condotta fognaria realizzata negli anni ’80, per portarla fino al collettore, rimasta praticamente inutilizzata. Questa condotta ha un diametro tre volte più grande della condotta attualmente in funzione, con la conseguenza che la sua messa in opera permetterebbe di far defluire senza problemi le acque fognarie. “Abbiamo chiesto al comune di Paternò le somme per finanziare quest’intervento – afferma il presidente dell’Ama, Vittorio Lo Presti – comprendiamo bene che l’intervento risolverebbe completamente il problema per contrada San Marco.”

E poi, come detto, c’è la strada. La notizia che sconvolge e lascia perplessi è l’annuncio che il Ponte storico della Ferrovia, realizzato nel 1933 deve essere abbattuto, per poi forse, essere ricostruito ad un’altezza superiore, permettendo così il transito dei mezzi pesanti. Una notizia che lascia perplessi ed esterefatti per la scelta di abbattere un bene storico per la città.

Zona collegata dove devono transitare mezzi pesanti. La ferrovia pronunciata favorevolmente. Problema delle altezze che non compatibili con passaggio di tutti i mezzi pesanti.

02/11/10

Mary Sottile