Gli aborti clandestini sicuramente effettuati al momento sono due, ma i carabinieri della compagnia di Paternò non escludono che Pasquale Mario Garraffo, 56enne, paternese, autista di un’ambulanza privata, ne avesse già praticati di altri. Un aborto, in cambio di 200 euro, con grave rischio per la stessa vita delle donne che lo richiedevano Sull’attività illecita presumibilmente condotta dall’uomo indagano i carabinieri, per accertare se, oltre questi due casi, vi siano state altre donne che hanno scelto l’assurda via dell’aborto clandestino. Un fatto è certo, in casa dell’uomo, sono stati trovati diversi prodotti farmaceutici, di esclusivo utilizzo ospedaliero. Quattro i mesi di indagini delle forze dell’ordine, scattate dopo la denuncia di una giovane romena di 29 anni, residente a paternò, che aveva chiesto l’aiuto dell’autista-finto medico, per poter abortire. Tutto è cominciato quanto la donna, si è presentata dall’uomo che le ha praticato una lavando vaginale. Garraffo le aveva assicurato un aborto entro le 48 ore, invece, la ragazza, la notte successiva ha avvertito un forte dolore all’addome tanto da presentarsi in un pronto soccorso del messinese. Un ricovero in urgenza, con i dolori cominicati mentre la donna era in discoteca, a ballare con alcuni amici. Lei che pensava di essersi già liberata del suo feto in grembo, ha scoperto che l’aborto non era ancora avvenuto. Da qui la denuncia ai carabinieri che fanno scattare le indagini a conclusione delle quali il G.I.P. del Tribunale di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del falso ginecologo, rinchiuso, poi, nel carcere di piazza Lanza, a Catania. Oltre al caso della 29enne i carabinieri hanno accertato che anche una 22enne, anche lei romena, aveva praticato l’aborto clandestino. Per garraffo sono quindi scattate le manette ai polsi, con l’accusa di esercizio abusivo della professione, ricettazione e truffa.
01/08/13
Mary Sottile