Il velodromo paternese torna al centro dell’attenzione. Ancora una volta a portarlo agli onori della cronaca sono, senza volerlo, i tanti extracomunitari che, visto l’inutilità dell’impianto, lo utilizzano come dimora di fortuna. I fatti ieri mattina, quando dopo una retata dei carabinieri della compagnia di Paternò, quattro tunisini  sono stati arrestati per inosservanza dei provvedimenti di espulsione, emessi nei loro confronti da varie prefetture italiane. Gli arrestati devono rispondere di inosservanza della normativa sull’immigrazione. Il velodromo, dunque, da fiore all’occhiello per l’impiantistica sportiva della provincia di Catania, resta l’ombra di se stesso. Un mostro di cemento inutile e degradante, piazzato in una delle aree più belle della città. Proprio di fronte ci sono, infatti le salinelle, anche queste abbandonate a se stesse e trasformate in enorme discarica; ma questa è un’altra storia. Il triste protagonista oggi è il velodromo. Quelle che vi mostriamo sono immagini di repertorio, girate nel marzo del 2010, quando entrammo al velodromo insieme ai carabinieri. Il luogo era ed è un immenso immondezzaio, con i vandali che hanno rotto ogni cosa, dalle finestre, alle porte date anche alle fiamme. Per gli extracomunitari, nonostante gli arresti, il velodromo resta dimora di fortuna. Anche oggi una ventina sono i tunisini e marocchini presenti all’interno dell’impianto. Per il resto tutto tace. Non ha ancora una soluzione il contenzioso tra la Provincia regionale di Catania, ente che appaltò l’opera nel lontano 1993 e che giunse quasi a conclusione nel 2003, con l’amministrazione guidata da nello musumeci, e la ditta che eseguì gli interventi. Al centro della questione resta l’anello della pista ciclabile, saltato dopo l’installazione. Per la Provincia è la ditta a dover pagare perchè l’anello non è stato ben posizionato; per la ditta la colpa è, invece, della Provincia che non prendendo il bene subito in suo possesso non riuscì ad effettuare la necessaria manutenzione. E nell’attesa che tra i due litiganti si trovi la soluzione, agli sportivi non resta che attendere.

26/01/11

Mary Sottile