“La mafia è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo”. Queste le parole con le quali ieri Papa Benedetto XVI, in occasione della sua visita pastorale a Palermo, ha rivolto ai giovani siciliani, riunitisi in piazza Politeama. “Non cedete alle suggestioni della mafia, siate alberi che affondano le loro radici nel fiume del bene e non abbiate paura di contrastare il male”. Papa Benedetto XVI ha indicato ai giovani validi esempi da seguire: da Chiara Badano a Rosario Livatino fino a Don Pino Puglisi, gente comune che ha sacrificato la vita per un ideale: la libertà. Un ruolo centrale il Pontefice lo ha, inoltre, riservato alla famiglia. “Il senso della vita germoglia nella relazione con la madre e con il padre – ha affermato il Papa – i quali non sono padroni della vita dei figli, ma sono i primi collaboratori di Dio, per la trasmissione della vita e della fede”. Famiglia, dunque, intesa come “piccola Chiesa” inserita nella “grande Chiesa” “che Cristo è venuto a formare”. “Insieme – ha, infine, detto il Pontefice ai giovani – sarete come una foresta che cresce, forse silenziosa, ma capace di dare frutto, di portare vita e di rinnovare in modo profondo la vostra terra”.

Sara Cavallaro